Lo scorso 9 maggio si è celebrata la Festa dell’Europa. Ma quanto il termine “Unione” rispecchia la situazione attuale del continente?
di Riccardo Coppola
Ciò che deve fornire la scuola, prima d’ogni altra cosa, sono gli strumenti e le capacità per affrontare nel modo più adeguato la realtà a noi circostante. Perciò, è doveroso rivolgersi ad essa secondo un attitudine attivamente critica.
Del resto, non a caso gli alunni dell’istituto hanno partecipato più volte ad attività ed incontri legati alla memoria. Ma sappiamo anche che l’inglobamento passivo di informazioni o testimonianze storiche non basta per creare delle menti pensanti: una delle eredità di una formazione che può definirsi tale è l’abilità nel comprendere le dinamiche del reale, senza alcun tipo di filtro.
E’ in quest’ottica che, in ricorrenza della Festa dell’Europa, svoltasi lo scorso 9 maggio, vogliamo offrirvi un angolo di riflessione su uno di quei temi d’attualità che più scuotono il continente e che, purtroppo, ci riguardano da vicino: il dramma umano legato al fenomeno dell’immigrazione e, di conseguenza, il relativo atteggiamento delle istituzioni europee.
E’ questo il punto di partenza del confronto tra due vignette dal carico altamente satirico, ma quanto mai lucide. Il protagonista comune non può che essere la diretta interessata, l’Unione Europea, che in entrambe viene personificata.
La prima di certo non la scopriamo adesso, in quanto si tratta della vignetta dell’illustratrice ed insegnante Marilena Nardi, che con quest’opera è risultata vincitrice del concorso indetto dalla Commissione europea Una vignetta per l’Europa dello scorso anno. Il titolo, Vecchia Europa, diventa quanto mai eloquente e didascalico se associato all’immagine, la quale non lascia spazio ad alcuna spiegazione: l’UE mostra i segni dell’età e, volontariamente, non vuole vedere né sentire la realtà di una tragedia umana che si perde nel mare che va a comporre il suo stesso vestito. Una sorta di estraniamento dall’umanità della vicenda, immagine veritiera quanto fortemente d’impatto.
Il secondo caso rappresenta invece un vero e proprio inedito made in Leonardo Da Vinci: la vignetta, intitolata Viaje en el tiempo (Viaggio nel tempo) è opera di Riccardo Coppola, alunno della nostra V C, ed è stata elaborata nell’ambito di un percorso didattico in lingua (spagnolo, per l’appunto) che, incentrandosi sulla tematica del potere delle parole, ha dato modo agli alunni di analizzare diversi testi di importanti costituzioni o trattati internazionali della storia.
Perciò, la vignetta si sviluppa su due piani, configurandosi come un doppio ritratto satirico dell’Europa attraverso gli anni: essa è dapprima una bambina, innocente e sognatrice, che ingenuamente recita (citando il preambolo dei trattati di Roma del ’57 che segnarono la nascita della CEE) “[…] decisi ad assicurare mediante un’azione comune il progresso economico e sociale dei loro paesi, ELIMINANDO le barriere che dividono l’Europa…”, mentre è ben attenta a schiacciare col gomito un carro armato ed ogni spettro di quei conflitti che la tartassarono fino ad una decina d’anni prima.
Leggerlo oggi, alla luce degli ultimi interventi dai vari stati per arginare l’emergenza migranti, totalmente opposti a questa premessa/promessa, sembra quasi una barzelletta. E’ per questo che il ritratto dell’Europa–edizione 2016 è letteralmente agli antipodi col primo: essa ha le fattezze di un insulso mostriciattolo che, narcotizzato dal fumo emesso dalla sua stessa bandiera, sembra attivarsi solo all’ascolto di una parola che, nell’attuale contesto e nelle sue vergognose condizioni, diventa sollevante scacciapensieri (“Qu-qualcuno ha detto ba-barriere?!”). Il tutto mentre ripara (o si culla?) dietro una di quelle stesse barriere, tanto demonizzate in quel lontanissimo 1957. E’ la rappresentazione amarissima del passaggio dalla speranza all’utopia.
Entrambe le raffigurazioni evidenziano, al di là della desolazione degli scenari descritti, non tanto una critica dal punto di vista politico, ma da quello prettamente umano. Del resto, sarebbe una gran bella risorsa, l’umanità, per ripartire. Ed è secondo questo aspetto che noi, in quanto scuola, aspiriamo ad impartire insegnamento
Marilena Nardi, Vecchia Europa, 2015
Riccardo Coppola, Viaje en el tiempo (Viaggio nel tempo), 2016