Un dibattito organizzato dalla nostra scuola per dimostrare che, anche tra persone che hanno idee diverse, ci può essere un dialogo costruttivo
di Sarah Tamburrini
Venerdì 2 dicembre, due giorni prima del Referendum Costituzionale, presso la Casa della Partecipazione di via del Buttero a Maccarese, si è tenuto un acceso dibattito organizzato dal liceo Leonardo Da Vinci.
Il dibattito, incentrato sul cambiare o no la Costituzione, vedeva come partecipanti due esponenti del No (Ezio Pietrosanti, attivista del Movimento 5 Stelle Fiumicino, e Federico Palla, di Gioventù Nazionale, il gruppo giovanile del partito Fratelli d’Italia) e due esponenti del Partito Democratico per il Sì, l’Assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Ezio Di Genesio Pagliuca e la Presidente del Consiglio Comunale di Fiumicino, Michela Califano.
Il confronto fra le due posizioni è durato circa tre ore, durante le quali il moderatore – un ragazzo dell’ultimo anno del liceo classico – ha posto diverse domande ai quattro ospiti.
Il dibattito ha avuto inizio con sulle diverse ragioni per le quali i cittadini dovevano votare Sì o No al Referendum del 4 dicembre.
Il Partito Democratico, chiamato in causa per primo ha esposto le sue molteplici motivazioni, quali la riduzione dei costi del Parlamento, in conseguenza della riduzione dei Senatori, e del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ente considerato inutile), aggiungendo la semplificazione dell’Iter e la modifica del Titolo V.
Il Movimento 5 Stelle e Gioventù Nazionale hanno ribattuto mettendo in risalto le ragioni del No, ad esempio il fatto che il Senato non fosse più eletto, ma nominato dai Consigli regionali tra i Sindaci e i Consiglieri Regionali che avevano l’immunità parlamentare, quindi l’abolizione del diritto di voto dei cittadini. Inoltre la legge elettorale rischiava di portare a una deriva autoritaria e il nuovo Titolo V non permetteva più alle Regioni di tutelare l’ambiente. In particolare il M5S ha sottolineato come gli eventuali risparmi fossero irrisori con la nuova Costituzione.
Tutti gli esponenti hanno risposto esaustivamente alle domande del moderatore rispettandosi l’un l’altro e coinvolgendo il pubblico composto dai giovani ragazzi del liceo che hanno partecipato attivamente con domande, ma soprattutto chiedendo chiarimenti su alcuni punti del Referendum costituzionale.
Il dibattito del 2 dicembre è stato un vero e proprio “Ping Pong” (come definiva Matteo Renzi il passaggio delle leggi tra Camera e Senato) ossia un botta e risposta. È stato anche da esempio per tutti i ragazzi presenti, perché ci può essere un dialogo costruttivo tra persone, in questo caso tra due posizioni, che hanno idee diverse