Proprio così: 34 studenti della nostra scuola hanno preso parte alla 6° edizione dell’Italian Model United Network, e due di loro sono stati premiati per i loro interventi
di Sarah Tamburrini
Dal 6 al 10 febbraio scorso 34 studenti del liceo Leonardo da Vinci hanno partecipato, con grande entusiasmo, all’IMUN, acronimo di Italian Model United Network, evento che si è tenuto per la sesta volta presso l’Auditorium di Via della Conciliazione e a Roma Eventi.
Il progetto della Regione Lazio è una simulazione, interamente in lingua inglese, dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in cui i ragazzi si confrontano sui temi oggetto dell’agenda politica internazionale. Gli studenti, supportati dalle professoresse Antonella Chiocci e Iolanda Gargiulo, hanno indossato i panni degli ambasciatori dell’ONU con impegno e diplomazia, rappresentando un paese assegnato dalla direzione, all’interno di una commissione.
La nostra scuola è stata coinvolta nelle commissioni “DISEC”, per prevenire lo scoppio di una futura guerra spaziale attraverso l’installazione di armi con capacità distruttive nello spazio, e “UNICEF” per risolvere il problema del libero accesso all’istruzione.
Lo scopo di queste simulazioni è stato quello di redigere una “Resolution Paper”, ossia una risoluzione di questi importanti problemi, collaborando con delegati di altre scuole.
Al termine del progetto sono stati premiati diversi ragazzi, di cui due del nostro liceo con l’assegnazione di due riconoscimenti diversi per essersi distinti di più durante questi 4 giorni facendo i migliori interventi: Francesco Spera, premiato come “Best Delegate Senior”, e Sarah Tamburrini con una “Honorable Mention”
Gli studenti del Liceo che hanno partecipato all’IMUN affermano che è stata un’esperienza fantastica, che li ha aiutati a capire la vita degli ambasciatori dell’ONU e a risolvere più facilmente i problemi di tutti i giorni imparando soprattutto a collaborare tra di loro e tra persone con idee diverse.
Ovviamente è un progetto che consigliamo a tutti, anche a coloro che hanno alcune difficoltà in inglese perché è un’opportunità per rafforzare sia le proprie conoscenze linguistiche sia quelle diplomatiche