Una giovane attrice con diverse esperienze al suo attivo, frutto di tanto entusiasmo e duro lavoro. E soprattutto una di noi, un’ex alunna del Leonardo da Vinci!
di Giulia Marasca ed Elisa Di Giovanni
Francesca Fiume è nata a Roma nel 1992 ed è un’attrice Italiana di origine cinese. Ha partecipato a film e programmi tv collaborando anche con attori di grande successo: in questa intervista esclusiva ci racconta tutto il suo percorso umano e professionale
- Come è nata la tua passione per il cinema?
“Bella domanda, a dire il vero non lo so nemmeno io. Pensate che in tutte le interviste che ho sostenuto ho sempre dato una risposta diversa! Diciamo che è tutto merito del brivido che provi nell’interpretare qualcuno che inizialmente non conosci e che man mano che lo studi e che ci prendi confidenza diventa un altro te, diverso certo, ma è pur sempre da te che nasce”
- Quando hai iniziato a pensare che il mondo del cinema potesse essere il tuo futuro?
“Non so dire di preciso quando è nata in me la passione per il cinema, forse c’è sempre stata e non me ne sono mai accorta. Mi ricordo quando frequentavo la scuola elementare, quanta voglia avevo di ottenere un ruolo nelle recite scolastiche! Ma per un motivo o per l’altro, vuoi per la mia fisionomia, vuoi per altri motivi a me ancora ignoti, non riuscivo quasi mai ad ottenerlo. Sono sempre stata testarda, ambiziosa e determinata, sarà stata la voglia di rivalsa, di dimostrare quanto valgo ad avvicinarmi al mondo del cinema? Vi lascio con questo interrogativo, non voglio svelarvi troppo già alla seconda domanda”
- Come è cominciato il tuo percorso da attrice?
“In tutta onestà il mio è stato un percorso decisamente in salita, come per la maggior parte degli aspiranti attori che tentano di fare carriera nel mondo dello spettacolo senza essere figlio di nessuno e senza voler cedere a compromessi di alcun genere. Inizialmente ero abbastanza spaesata, non sapevo da dove iniziare, quale fosse l’iter da seguire. Allora ho chiesto consulenza a varie agenzie dello spettacolo, mi sono iscritta alla Rai e a varie agenzie di comparse e nel contempo ho iniziato a studiare recitazione. Mi sono detta: “il treno passa una volta sola, e quando passerà voglio salirci su preparata”
- Qual è stata la tua prima esperienza di lavoro nell’ambito cinematografico?
“La mia prima vera e propria esperienza nel cinema risale al 2011 in occasione delle riprese del film “10 regole per farla innamorare” di Cristiano Bortone. Per l’occasione, cercavano un’attrice orientale che interpretasse il ruolo della cameriera cinese con cui fa amicizia Marco (interpretato da Guglielmo Scilla). Le battute sarebbero state in parte in cinese e in parte in italiano quindi una bella impresa per me, dato che di cinese ne sapeva di più il regista che io! Una volta superato il provino pensavo che il peggio fosse passato, ma ancora non avevo visto niente, ahimé!”
- Come ti sei sentita la prima volta sul set?
“La mia prima volta sul set è stata elettrizzante. Avevo tanta adrenalina, energia e voglia di mettermi in gioco, ma andando ancora al liceo non avevo avuto la possibilità di intraprendere un percorso formativo nell’ambito della recitazione, quindi non mi sentivo del tutto preparata. Per fortuna ero diretta da un regista capace e paziente ed ero aiutata dal mio partner di scena Guglielmo che gentilmente si prestava a ripetere con me le battute allo sfinimento, altrimenti a quest’ora sarei ancora sul set a girare le mie scene!”
- Quale pensi che sia il film più bello a cui hai partecipato?
“Credo che ogni film a cui ho preso parte mi abbia dato qualcosa, come mi auguro di aver fatto io a mia volta. Tuttavia, non posso negare che le emozioni provate sul set di Carlo Verdone (vedi “Sotto una buona stella” e “L’abbiamo fatta grossa”) sono emozioni che non si possono descrivere a parole e che auguro a tutti di provare almeno una volta nella vita”
- Durante i set, qual è stato l’attore/attrice con cui hai legato maggiormente?
“Di attori e attrici ne ho conosciuti tanti… un pensiero in particolare va a Michele Placido, Enzo Salvi, Giorgio Montanini, Nino Frassica, Stefano Calvagna, che mi hanno insegnato moltissimo artisticamente e umanamente parlando e che, fortunatamente, continuo a sentire. In cima a tutti però permane Carlo Verdone che considero un gran maestro, di vita e di set”
- Cosa consiglieresti ad un giovane che, come te, vuole intraprendere questo tipo di percorso lavorativo?
“Gli consiglierei di cambiare mestiere (scherzo ovviamente)! No, gli consiglierei di studiare perché la formazione è importante nella vita e perché quello dell’attore è un mestiere come gli altri e quindi devi avere una preparazione adeguata per affrontarlo. Importante è non demordere davanti alle prime difficoltà ed avere sempre un’alternativa, un piano b in caso di sconfitta, perché purtroppo non sempre si ottiene ciò che si vuole”
- Quali sono i sacrifici e le rinunce che hai dovuto fare per inseguire il tuo sogno?
“Intraprendere la carriera dell’attore non è semplice, c’è molta concorrenza e non sempre regna la meritocrazia, come del resto in quasi tutti gli ambiti lavorativi ormai. Quando ho mosso i miei primi passi in questo mondo ancora non ero consapevole di quello che avrei trovato sul mio cammino, ma non rimpiango nulla di ciò che ho fatto o non fatto perché ho ottenuto tantissime soddisfazioni e ho raggiunto risultati che pensavo irraggiungibili e tutto questo solo con le mie gambe. Ne ho fatti di sacrifici, come ad esempio coricarmi presto le sere per arrivare sul set il mattino dopo carica di energia, ma se tornassi indietro rifarei tutto dall’inizio alla fine”
- I tuoi familiari ti hanno sostenuta durante questo percorso cinematografico? Se sì, in che modo?
“Se sono arrivata fin qui gran parte del merito lo devo ai miei genitori che mi hanno sempre incoraggiata nei momenti di difficoltà e di sconforto, ricordandomi i risultati ottenuti e le soddisfazioni regalategli”
- Come hanno reagito i tuoi genitori quando hai detto loro di voler entrare a far parte di questo mondo?
“Se devo essere sincera, all’inizio non l’hanno presa bene perché essendo sempre stata un’ottima studentessa ed avendo sempre ottenuto il massimo dei voti si aspettavano che intraprendessi una carriera di medico o di avvocato. Con il tempo però hanno capito che era questo ciò che mi rendeva felice e, come mi hanno sempre detto, la mia felicità è anche la loro”
- Sappiamo che anche tu hai frequentato la nostra scuola, quale indirizzo avevi scelto? E come la scuola ti ha influenzato riguardo il tuo futuro? Ti manca la vita da liceale?
“Che bella la vita da liceale, senza pensieri o preoccupazioni all’infuori delle interrogazioni e dei ragazzi! Godetevela fino a che potete! A me sembra ieri che ero ancora al liceo, pensate che ogni tanto ho ancora gli incubi delle interrogazioni di inglese! Eh sì, perché avevo scelto il linguistico per via della mia passione per le lingue. Sicuramente gli studi liceali mi hanno aiutata nell’affrontare la vita e le relazioni interpersonali con più preparazione e con un bagaglio culturale adeguato; non mi hanno proprio indicato il percorso da seguire perché quella è una cosa che nasce da te e devi essere tu a capire, ma di certo senza di essi non sarei arrivata a questo punto e non sarei stata la persona che sono ora. E poi, non sarei mai stata intervistata per questo giornalino scolastico fantastico!”