Un fenomeno che, ora più che mai, riguarda tutta l’umanità e che, se trascurato e sottovalutato, potrebbe creare non pochi problemi alla Terra e ai suoi abitanti
di Luca Sfrecola
Il riscaldamento globale, anche detto surriscaldamento climatico o nella variante in inglese global warming, indica il mutamento del clima terrestre sviluppatosi nel corso del XX secolo e tuttora in atto. Tale fenomeno sta aumentando di anno in anno, sconvolgendo i cicli naturali del nostro pianeta e condannando quest’ultimo ad una lenta ma inesorabile morte
A tal proposito il 12 dicembre 2015 a Parigi è stato siglato un accordo globale decisivo per le sorti della Terra. Applicato a partire del 2020, impegnerà molti Paesi nella salvaguardia ambientale del pianeta: oltre a diminuire le emissioni di gas serra, i Paesi firmatari dell’accordo dovranno adottare l’uso di energie totalmente eco-sostenibili
Ma c’è anche chi si astiene da tutto ciò, smentendo persino che il riscaldamento climatico possa esistere: tra questi ci sono gli Stati Uniti, il cui presidente Donald Trump ha ratificato l’uscita dagli accordi sul clima di Parigi mesi fa dichiarando che gli Usa non intendono intraprendere le restrizioni dettate in consiglio a Parigi
Le parole di Trump hanno provocato non poche polemiche. Parole rilasciate su Twitter proprio dal Presidente, dove gli insulti di sdegno ed odio verso quest’ultimo non sono certamente mancati
Trump ha infatti dichiarato che gli Stati Uniti hanno bisogno di “un po’ di riscaldamento climatico”. Frase pronunciata nel pieno dell’emergenza clima negli Usa, dove a distanza di pochi giorni, le ferite provocate dalla furia distruttiva di Madre Natura sono ancora aperte. Un Paese letteralmente diviso in due, dove da un lato c’è la East Coast nella morsa del gelo anche con punte di -30° e dall’altro la West Coast, ad esempio la California, dopo mesi di incendi catastrofici con migliaia di ettari bruciati, si trova a dover fare i conti con alluvioni di una portata eccezionale
Non va meglio nemmeno nel resto del mondo, dove intanto gli effetti del surriscaldamento globale si accentuano sempre di più. Il repentino aumento del livello dei mari e degli oceani, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, sta mettendo in pericolo molte città sparse per il globo. Si stima che, tra non meno di 100 anni, metropoli come New York, Tokyo, Miami e Los Angeles scompariranno. Ma anche Roma e il suo agglomerato urbano alla foce del Tevere, la laguna di Venezia e gran parte delle coste che si affacciano sul Mar Mediterraneo in un futuro non troppo lontano potrebbero finire sott’acqua
Le stagioni non ci saranno più a causa di un clima via via sempre più caldo, con lunghi periodi di siccità e carenza di acqua in zone anche densamente popolate. Ampie aree della Terra ora abitate si desertificheranno, con pesanti ripercussioni sull’uomo e l’economia. Massicce conseguenze tra cui la formazione di infiniti flussi migratori dovuti ad una sempre più esigua disponibilità di terreni che possano essere adibiti all’agricoltura e all’allevamento. Ciò comporterà quindi una minor produzione di cibo e viveri in questi territori dove, di fatto, ci saranno grosse migrazioni verso luoghi più redditizi e adatti al sostentamento dei popoli. Aree, invece, ora completamente deserte, come il Sahara, potranno ospitare la vita diventando verdeggianti e adatte per ospitare stanziamenti che siano sedentari
E non finisce qui, perché tra i danni insanabili che il riscaldamento climatico potrebbe apportare ci sono anche la desalinizzazione repentina di mari ed oceani con la conseguente morte di specie marine tra cui il corallo rosso (componente fondamentale della famosa Barriera corallina australiana, che si sta deteriorando a causa dell’aumento della temperatura degli oceani) e la scomparsa in massa di specie di mammiferi acquatici e cetacei
In pericolo sono quindi le balene, i delfini e gli squali, per i quali si pensa che il riscaldamento globale influenzi i loro percorsi abituali nell’atto di spostarsi da una parte all’altra del globo. Purtroppo non è raro, infatti, vedere questi animali vagare disorientati in aree estranee alla loro presenza, tanto da avvicinarsi troppo alla riva e finire per arenarsi sulla battigia con effetti a dir poco raccapriccianti
Detto ciò, Il riscaldamento globale dovrebbe essere un tema affrontato e aperto al confronto da tutti. Un tema che deve, però, in primis essere risolto alla radice con azioni decisive, mirate alla riduzione dei gas serra e delle sostanze inquinanti che, ogni giorno, liberiamo nell’aria anche semplicemente compiendo degli atti quotidiani. Un argomento che dovrebbe interessare e riguardare tutti noi, dato che ciò che facciamo oggi potrebbe creare un futuro più o meno migliore per noi e per le prossime generazioni