Quanto ne sai della realtà che ti circonda? Ecco il punto di vista di un narratore speciale, il britannico Steve Cutts, che potremmo definire un vero testimone dei nostri tempi
di Daria Efficace
Esistono pareri contrastanti riguardo il tema del progresso, presente nella vita di tutti i giorni: c’è chi sostiene che gli smartphone abbiano cambiato la vita di tutti in meglio, altri invece ritengono che l’innovazione sia veramente uno dei tanti problemi che vanno ad influenzare negativamente la nostra società. Uno di questi ultimi è proprio l’artista londinese Steve Cutts
Nelle sue opere Cutts mette in primo piano alcuni problemi che affliggono la società odierna, come ad esempio la cattiva alimentazione (dipendenza da fast-food), dipendenza da smartphone ed altri dispositivi elettronici, spersonalizzazione ( tutti pensano o fanno la stessa cosa), ecc…
L’immagine qui a fianco, che rappresenta un’umanità fatta di zombie hi-tech (ma anche quella in apertura, con i suoi uomini-topi, non è da meno), ne è un’espressione davvero inquietante e di impatto immediato
Con quest’altro disegno Cutts evidenzia un altro problema tipico del nostro tempo ma purtroppo
poco approfondito e discusso. Infatti da un’occhiata generale possiamo notare un uomo basso e sovrappeso che, seduto su una piccola montagna formata da vari tipi di animali morti (maiali, mucche, capre, etc), mangia e beve i classici prodotti offerti dai famosissimi fast-food
Il problema che emerge è evidente: i prodotti da fast-food sono nocivi sia per chi li mangia sia per gli stessi animali, da dove derivano tutte le materie prime utilizzate per realizzare il cibo più apprezzato e mangiato al mondo
Lo sfruttamento del lavoro minorile è un problema attuale molto diffuso nell’Africa sub-sahariana e in Asia, soprattutto nei paesi più colpiti dalla globalizzazione (Cina e India). Qui viene raffigurata un’auto di lusso dove è seduto un uomo grasso con uno spumante aperto in mano ed una valanga di soldi alle sue spalle, nelle sue tasche e intorno a lui
Sotto, l’auto è sorretta da sette ragazzi affannati, magri e decisamente sudati. Con la delocalizzazione, le multinazionali aprono le loro fabbriche in tutto il mondo, soprattutto nei paesi più poveri, dove la manodopera ha un costo molto più basso rispetto a quello dei paesi industrializzati
Tra i dipendenti di queste fabbriche ci sono anche bambini e adolescenti di tutte le età. Essi vengono pagati pochissimo e lavorano in condizioni estreme per realizzare parti dei computer, palloni di cuoio utilizzati dai più importanti calciatori, vestiti e molto altro
Questi capolavori ci danno una visione completa su tutti i problemi attuali e da tutto quello che li provoca, e molti altri ancora li potrete trovare sul sito stevecutts.com
“A volte un’immagine vale più di mille parole”. Questa è stata la prima cosa che ho pensato la prima volta che ho guardato i suoi disegni. Steve Cutts è l’esempio del cosiddetto “artista a 360 gradi”, che non ha minimamente paura di affrontare e riportare la realtà cosi come si presenta, crudele e quasi irreparabile