“The Big G” ha rivoluzionato la nostra vita, a tal punto che sembra quasi impossibile che, prima del 1998, il mondo ne potesse fare a meno… Ne parliamo con il prof. Roberto Eusebio
di Elisa Di Giovanni
Il motore di ricerca più famoso al mondo ha recentemente compiuto il suo 20° anniversario. Si tratta di una delle applicazioni che maggiormente hanno cambiato la nostra esistenza: utilizzato da tutti, infatti, rende possibile l’accesso e la condivisione di materiale di ogni genere
Ma chi sono gli incredibili inventori della “grande G”? Si tratta di due giovani uomini di nome Larry Page e Sergey Brin, che all’età di 20 anni, dopo essersi incontrati all’università di Stanford, decisero di mettersi in gioco lanciando una piattaforma che potesse aprire a un mondo ricco di contenuti. La società è nata il 4 settembre del 1998, ma il suo anniversario viene celebrato il 27 del mese, in quanto data emblematica in cui Google ha superato il record di contenuti indicizzati
Dopo poco la sua creazione, però, i due fondatori decisero di svendere la loro inestimabile creazione, per proseguire gli studi accademici, ma grazie ad alcuni co-fondatori come Andy Bechtolsheim, le cose andarono diversamente. Egli, infatti, finanziò Google con 100 mila dollari… e pensare che ora vale più di 132 miliardi!
Curioso è anche il motivo del suo nome: pure in questo caso la fantasia non è mancata… Google è infatti la traslitterazione (errata) della parola “googol”, che identifica il numero 1 seguito da 100 zeri
Il cambiamento che questa piattaforma ha portato nel corso del tempo è veramente straordinario: per noi può risultare semplicissimo il gesto di aprire la pagina dal nostro pc o dal cellulare, ma per arrivare a questo punto bisogna sapere che c’è stato un grande lavoro e un progresso tecnologico senza fine
Purtroppo, però, c’è anche un aspetto negativo notevole: sicuramente Google, come Internet in generale, ci ha semplificato molto la vita, ma così facendo le persone, soprattutto quelle più giovani, hanno perso – o mai scoperto – la passione per i libri e la scrittura su carta
Per tracciare un quadro di questo straordinario ventennio, in tutte le sue implicazioni sociali e tecnologiche, abbiamo pensato di chiedere un opinione ad un docente del nostro Istituto… e chi meglio del prof. Roberto Eusebio, che ne è funzione strumentale per l’Informatica e il Multimediale? Ecco l’intervista
In che modo ha vissuto la nascita di Internet?
Per me l’incontro con Internet è avvenuto alla fine degli anni ’90 in Inghilterra, a Londra, dove ho vissuto per più di dieci anni. Iniziammo lentamente ad usare Internet per lavoro e per studio, e fu subito chiaro che si trattava di una rivoluzione tecnologica e culturale senza precedenti, la più grande dopo l’invenzione della radio, del telefono e della TV. Fui così colpito dalle potenzialità di Internet che nel 2000 decisi di lasciare il lavoro e di fare un Master full-time in Electronic and Digital Communication and Publishing presso l’University College London. Nel 2001 ero pronto a lanciarmi pienamente nell’avventura digitale, e cosi è stato.Mi sembra il caso di ricordare che a quei tempi non esisteva né l’ADSL né tantomeno la fibra. Ci si collegava alla rete tramite modem 14.4 kbps (kilobits per second) e ricordo ancora il particolare suono della chiamata telefonica effettuata dal modem al provider che forniva il servizio. La velocità era bassissima, le pagine dei siti impiegavano tanto tempo per caricarsi, e la connessione era molto instabile, cadeva molto spesso… un incubo! Poi lentamente la tecnologia si è irrobustita e si è passati alle linee ISDN, già più potenti, ma ancora nulla in confronto alla fibra ottica di oggi
Cosa ne pensa di Google?
Con il tempo Google è diventato sempre più preciso e raffinato, sbaragliando tutti gli altri motori di ricerca disponibili all’inizio, cito ad esempio Lycos, AltaVista, Excite…Oggi abbiamo a disposizione praticamente tutto (o quasi tutto) il sapere in rete, con accesso immediato. Pensiamo alle grandi enciclopedie online, ad esempio la Encyclopaedia Britannica o la Treccani. Google rappresenta senza dubbio un grande vantaggio per tutti, facilita processi e ricerche (grandi e piccoli), ed è disponibile in qualsiasi momento
Qual è il suo pensiero riguardo il rapporto giovani-internet?
Molti ragazzi, a partire dai miei figli, danno per scontata la presenza di Internet e più in generale del digitale nelle loro vite. Ma sappiamo tutti che non è stato sempre così e non è così per tutti. In molte zone del mondo Internet non è ancora disponibile, tuttavia la sua pervasività è ormai consolidata e definitiva. Penso però che molti giovani non siano sufficientemente consapevoli delle potenzialità della rete e limitino il proprio rapporto con la stessa all’utilizzo dei soli social network o di Youtube. So che questa è una critica alquanto comune, ma purtroppo è vera, almeno parzialmente. Con Internet e con il digitale in generale si può fare molto di più.
A mio avviso, parte del problema, soprattutto per noi che lavoriamo nella scuola, è che non si dà abbastanza importanza al digitale. La competenza digitale è una delle 8 competenze chiave di cittadinanza stabilite dalle raccomandazioni del Consiglio europeo, e una scuola moderna e al passo con i tempi non può prescindere da questa raccomandazione
In che modo Internet è entrato a far parte della sua vita, dal punto di vista lavorativo?
Come dicevo sopra, dopo il Master a UCL London nel 2001 ho iniziato a lavorare per un’azienda che si occupava ( e si occupa tuttora) delle comunicazioni elettroniche e digitali di grandi società inglesi ed europee: Rolls-Royce, John Lewis, Prudential, Bulgari, Benetton, BNL, Campari. In particolare progettavamo, costruivamo e gestivamo le sezioni Investor Relations dei siti web di questi grandi brand. Ho lavorato in quest’azienda (Investis, nome non a caso!) per 8 lunghi anni, trasferendomi anche per 2 mesi in India, dove avevano aperto un piccolo ufficio che oggi è diventato enorme. Internet era tutto per noi e per l’azienda. Tornato in Italia, ho lavorato per cinque anni come Senior Digital Project Manager per due aziende qui a Roma, coordinando un gruppo di sviluppatori, designer, architetti dell’informazione (IA= Information Architecture) ed esperti in esperienza utenti (UX= User Experience) per creare e gestire piattaforme web, piattaforme video, canali e app social per molti marchi, di cui alcuni molto noti, da Barilla a Nespresso. Vinto poi il concorso a cattedra come insegnante di inglese nelle scuole superiori, ho continuato e continuo ad usare abbondantemente il digitale nel mio lavoro, anzi spero che la didattica digitale sperimenti presto una forte spinta evolutiva, e in tal senso spero di dare anche il mio piccolo contributo. Tra l’altro, inglese e tecnologie digitali vanno a braccetto!
Quali possono essere, secondo lei, alcuni degli elementi negativi che possono essere riscontrati su questa piattaforma?
Per ‘piattaforma’ qui intendi sempre Google, giusto? Citerò una delle molte espressioni coniate dal grande bardo di Stratford, William Shakespeare: one can have too much of a good thing. Ossia, la possibilità concreta di strafare, di esagerare, di far riferimento esclusivamente a Google (ma direi a Internet in generale) per studio, lavoro, svago, organizzare viaggi e qualsiasi altra cosa. Ma ovviamente pensare a un mondo senza Google sarebbe anacronistico
L’ altro elemento negativo specifico di questo motore di ricerca è, ovviamente, la possibilità di un accesso incontrollato da parte di tutti a tutto, dal porno a come si utilizzano le armi, dalla propaganda politica più becera al marketing più bieco. Ci dovrebbero essere delle forme più evolute di controllo, soprattutto per i minori. In più, bisognerebbe anche istruire gli utenti su come riconoscere le informazioni corrette da quelle false, su come distinguere i siti istituzionali e certificati da tutti gli altri. Attraverso Google si può arrivare a tutto. e questo rappresenta allo stesso tempo un enorme vantaggio e un grande e rischioso limite. Bisogna necessariamente imparare a saper discernere
Cosa pensa riguardo le prospettive future di Google?
Google si è già evoluto considerevolmente a partire dalla sua fondazione nel 1998. Le ricerche oggi possono essere estremamente più precise e raffinate. Immettendo una keyword è possibile cercare tra i risultati divisi per categorie, modalità che qualche anno fa non esisteva: notizie, immagini, video, shopping, mappe, riconoscimento vocale e così via. Sono certo che gli ingegneri di Mountain View, in California, svilupperanno ulteriormente questo straordinario motore di ricerca, rendendolo sempre più fruibile secondo le caratteristiche del dispositivo su cui viene utilizzato e collegandolo sempre più alla vita reale, tramite le grandi evoluzioni che stanno avvenendo nel campo dell’intelligenza artificiale.
Come ultima cosa, un consiglio. Se volete avere più risultati per le vostre ricerche su Google, ricordatevi di farle in inglese, visto che l’inglese è di gran lunga la lingua più usata su internet e fornisce quindi il maggior numero di risultati. L’alternativa è usare il cinese, visto che è al secondo posto tra le lingue più usate, ma non mi sembra un’opzione alla portata di tutti…