Chi dorme non piglia pesci, dice il proverbio… ma dormire è solo un piacere oppure un bisogno? È così ovvio e normale dormire oppure si tratta di una perdita di tempo?
di Agnese Tummolo
Dormire non è solo un piacere, è soprattutto un bisogno. Quando ci addormentiamo il nostro corpo e la nostra mente continuano ad essere attivi. Nessuna delle nostre funzioni si interrompe, tranne quella della coscienza piena
Il numero di ore di sonno di cui una persona ha bisogno varia in base all’età, alle abitudini e alle caratteristiche di una specifica persona. Un neonato ha sicuramente bisogno di dormire più ore rispetto ad un adulto, mentre un anziano, col passare degli anni, si abitua a sonni brevi e intermittenti
Generalmente, una persona media dorme il 36 per cento della sua vita. Si potrebbe pensare che sia tempo sprecato, tempo che potrebbe essere impiegato nel fare qualcos’altro di più utile o produttivo… ma è davvero così?
Tendenzialmente una persona non si domanda mai perché abbia bisogno di dormire, perché è una pratica ovvia, che viene da sé. La scienza non è ancora riuscita a determinare esattamente perché dormiamo
Ci sono numerosi benefici che si ottengono dormendo un certo numero di ore tutte le notti. Ci sono però anche diversi rischi e pericoli che si evitano: possiamo iniziare parlando della questione economica. Molte persone sono convinte che “perdendo tempo” a dormire si sottraggano delle ore al lavoro, in cui si potrebbe essere più produttivi
Quello che queste persone non considerano, però, è il fatto che non si è in grado di essere abbastanza produttivi o di lavorare bene non dormendo o dormendo poco. L’obiettivo è quello di dormire almeno 7-8 ore ogni notte e se questo viene a mancare, il tempo impiegato per raggiungere i nostri obiettivi sul posto di lavoro o sui libri si raddoppia. spesso perché distratti, stanchi, poco focalizzati, proprio a causa delle poche ore di sonno. Si è stimato, ad esempio, che la perdita di produttività legata alla carenza di sonno costi ogni anno agli Stati Uniti 63 miliardi di dollari
Si è venuti a conoscenza, inoltre, di una rara malattia legata al sonno, chiamata “insonnia familiare letale”, che ha colpito per ora 40 famiglie in tutto il mondo. Consiste in un male genetico che altera il sistema nervoso e genera dei “fori” nel tessuto nervoso. Chi è affetto da questa patologia ad un certo punto della sua vita non riesce più dormire: passa alcune settimane da sonnambulo, poi si debilita, e alla fine muore
Per quanto riguarda, invece, la privazione del sonno volontaria, nel 1965 uno studente americano di 17 anni, restò sveglio per 264 ore (che corrispondono a 11 giorni) per scoprire cosa sarebbe successo senza dormire. Al secondo giorno la sua concentrazione diminuì, successivamente perse la capacità di identificare gli oggetti al tatto; alla fine del terzo giorno sperimentò malumore e disorientamento. Finito l’esperimento faceva fatica a concentrarsi e a ricordare fatti recenti
Dunque è certo che dormire è una vera e propria necessità se vogliamo preservare la nostra salute mentale e fisica… e ricordatevi di quel che ha scritto Cervantes nel Don Chisciotte, “Benedetto chi inventò il sonno”!