L’attore e attivista americano, nell’emozione di ricevere il suo primo Oscar, ha pronunciato un discorso che resterà nella storia per il suo messaggio di umanità
di Marta Venanzi
Durante la notte degli Oscar, avvenuta a febbraio scorso, Joaquin Phoenix ha ricevuto il suo primo premio come miglior attore protagonista nella pellicola cinematografica “Joker”. Salito sul palco, con emozione, ha pronunciato il suo discorso, evidenziando non solo la parità che sente di avere con tutti i suoi colleghi, ma introducendo una discussione più ampia, riguardante tematiche sociali attuali.
Molti considerano le parole di Phoenix come un esempio del discorso politico ideale, affermando che se il governo attuale (americano così come italiano) utilizzasse la stessa umanità e la stessa passione, probabilmente il mondo sarebbe più in pace. Phoenix ha avuto il coraggio di trasformare una sua gioia personale in un appello al popolo intero, non preoccupandosi del fatto che un momento così toccante potesse essere quindi rovinato dal giudizio altrui.
All’interno del discorso si può trovare una varietà notevole di temi. Tra i primi, l’attore, dicendo “sono stato un cattivo per tutta la vita. Sono stato egoista, a volte crudele, una persona difficile con cui lavorare. E sono grato che molti di voi in questa sala mi abbiano dato una seconda possibilità”, intende infondere speranza nei presenti, rassicurando sul fatto che ciascuno di noi può diventare una persona migliore.
Inoltre egli dice: “penso che quando parliamo di disuguaglianza di genere, di razzismo, dei diritti LGBTQ+, dei diritti dei popoli indigeni o dei diritti animali, stiamo semplicemente parlando di lotta contro l’ingiustizia. Stiamo parlando della lotta contro la convinzione che una nazione, un popolo, una razza, un genere o una specie abbia il diritto di dominare, usare, sfruttare e controllarne un’altra con impunità”, puntando lo sguardo dritto davanti a sé, a osservare il pubblico, con quello che potrebbe sembrare uno sguardo di rimprovero, ma che in realtà ha lo scopo di incitare coloro che non rispettano i diritti degli altri a cambiare. I suoi occhi sembrano gridare “io sono cambiato, potete farlo anche voi, non è tardi”.
Infine, citando il fratello River, deceduto nel 1993 (quindi condividendo anche un suo dolore personale), Phoenix dice: “corri in soccorso con amore e seguirà la pace”, riassumendo così il suo discorso e sottolineando il suo scopo finale, cioè far comprendere in modo chiaro il concetto di pace. Un caloroso applauso lo congeda