Il gruppo di ricerca guidato dai chimici Fabio Mavelli e Emiliano Altamura dell’università di Bari ha creato cellule artificiali che trasformano la luce in energia chimica
di Marica Totaro
Nonostante l’americano Sheref Mansy, ricercatore della Simons Foundation di New York e dell’Armenise-Harvard presso il Centro di biologia integrata (Cibio) dell’Università di Trento con il suo team stiano studiando la cellula artificiale e Craig Venter abbia costruito il primo batterio sintetico con Dna, quello di cui andremo ad informarvi è un successo ottenuto da due nostri connazionali, Fabio Mavelli ed Emiliano Altamura, che segna un passo molto importante per la scienza
Il gruppo di specialisti ha costruito infatti dei ‘gusci’ composti dalle cellule sintetiche utilizzate nella fotosintesi, allo scopo di realizzare delle membrane cellulari artificiali. Un processo avvenuto grazie alla collaborazione con l’Istituto per i Processi Chimico-Fisici e con l’Istituto di Chimica dei Composti Organo metallici del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche)
I nostri scienziati stanno già pensando ad un altro obiettivo: creare delle protocellule capaci di produrre Atp, cioè la molecola che conserva energia. Questo studio dei ricercatori ha suscitato un clamore talmente alto che la notizia è stata pubblicata sulla rivista Pnas (Accademia delle Scienze degli Stati Uniti).
Questo nuovo traguardo totalmente italiano, ci permetterà di capire com’è avvenuta la nascita della vita sul nostro pianeta oppure potremmo impiegare queste cellule per scopi medici: una delle intenzioni dei due italiani Mavelli e Altamura è quella di renderle autonome e capaci di sconfiggere un virus. I biologi hanno da sempre cercato di risalire alla cellula da cui è nata la vita sulla Terra e stare ad un passo più vicino all’obiettivo è una felicità che ogni scienziato di tutto il mondo ha provato