La “balena azzurra” avrebbe portato alla morte di oltre cento ragazzi tra i 9 e i 17 anni, arrivati a suicidarsi seguendo determinate regole. Ma c’è anche chi parla dell’ennesima bufala mediatica…
di Francesca Longo e Silvia Marzullo
Questo presunto “gioco dell’orrore”, ideato da un ex studente russo di psicologia chiamato Philipp Budeikin, sembra essere nato su VKontakte (F57), un social network che corrisponde al nostro Facebook.
Fa riferimento ad un animale, la balena, e consiste nel contattare giovani attraverso dei profili falsi proponendo loro una sfida. Accettando questa sfida, i ragazzi saranno poi obbligati a sottoporsi a delle prove che il creatore raggruppa in 50 regole. A mano a mano che si va avanti con le sfid,e la difficoltà e il pericolo che si corre crescono sempre di più
Una volta aver preso parte al gioco, l’adolescente non può tirarsi indietro né tantomeno rifiutarsi di affrontare una delle prove a causa delle terribili minacce rivolte sia a loro stessi che ai loro familiari.
I giovani, seguendo le regole, sono obbligati a compiere atti di autolesionismo, scattare selfie a conferma del compito imposto dall’ideatore, procurarsi dolore, svegliarsi alle quattro del mattino per guardare film horror e ascoltare musica deprimente. L’ultima prova consiste nel buttarsi dall’ultimo piano di un palazzo della propria città ed essere filmati dai propri amici.
Philipp Budeikin, dopo esser stato arrestato, avrebbe affermato: “Ci sono le persone e gli scarti biologici. Io selezionavo gli scarti biologici, quelli più facilmente manipolabili, che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società. Li ho spinti al suicidio per purificare la nostra società”.
La Blue Whale avrebbe causato il suicidio di oltre una centinaia di ragazzi russi e, recentemente, si sarebbe verificato un caso anche in Italia, a Livorno. Ognuno di questi casi sarebbe finito in modo tragico, non risparmiando nessuno, perché arrivati al cinquantesimo giorno la regola dice: “ Saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita”