L’azienda petrolchimica Saras, situata nel piccolo comune sardo di Sarroch, è accusata di inquinamento ambientale con possibili danni genetici
di Leonardo Bray e Martina Ciancarelli
Nel corso di una recente puntata delle “Iene”, è andato in onda su Italia Uno un servizio utile a riportare l’attenzione su quanto ambientalisti e cittadini ripetono da tempo. Tale segnalazione riporta quello che ormai gli abitanti – e soprattutto gli agricoltori – di Sarroch (Cagliari) conoscono bene, ovvero la presenza di persistenti e continui fumi di scarico provenienti dalla fabbrica della Saras
Queste sostanze inquinanti, dovute all’impianto di raffinazione dell’industria, provocano un possibile inquinamento dell’aria e una probabile caduta di metalli pesanti contenuti nei fumi di scarico, che si depositano nei terreni dedicati all’agricoltura, situati nei luoghi adiacenti all’impianto
Proprio questo è il fenomeno che denunciano i cittadini di Sarroch che, preoccupati dai depositi di Vanadio e Zinco nei terreni agricoli, temono possibili conseguenze nei raccolti destinati a finire sulle nostre tavole
La presenza di tali metalli pesanti non porta, in ogni caso, solo ad un inquinamento circoscritto ai generi alimentari: infatti, come verificato da recenti studi dell’Università di Oxford che ne ha analizzato i valori inquinanti, i bambini “presentano incrementi significativi di danni e di alterazioni del Dna rispetto al campione di confronto estratto dalle aree di campagna”. È quanto si legge nella ricerca epidemiologica condotta da otto ricercatori e pubblicata su Mutagenesis
Nel servizio condotto da Luigi Pelazza, sono state ascoltate molte delle segnalazioni dei cittadini e degli agricoltori di Sarroch e, sotto richiesta del sindaco, sono stati analizzati i valori di una delle centraline mobili che misurano il livello di qualità dell’aria. Tali valori però non erano presenti nel database della centralina, quindi non è stato possibile rivelare la fondatezza delle accuse dei cittadini