Pensieri e desideri di uno spirito libero, ma prigioniero di se stesso
di Gloria Lutumba Tuba
La carcassa…
Ogni giorno che passa il mio corpo diventa sempre più pesante, come se fosse una carcassa da trascinare
La mia carcassa.
Attorno ronzano fastidiose mosche che sussurrano parole pungenti e senza pietá si dilettano a torturare la mia carcassa.
La ragazza poco seria che conoscete…
Ho vissuto da morta, per lungo tempo in questi miei anni che sembrano pochi.
Ho vissuto da viva, in un periodo breve e speravo non finisse mai.
Ora vivo da viva ma morta e vado in giro appesa ad un cappio, cercando il posto in cui appendere la mia corda maledetta, che non trova pace, ma sorrido, perché se sorridi il cappio non lo vede nessuno e solo tu sai del tuo funerale: così che in quel giorno, la morte danzi fragorosamente, con tutta la sua maestosità attorno la mia tomba.
Cosa vedi?
Dal cielo piovono frammenti di specchi, che una volta adagiatisi a terra si congiungono, per formare meravigliosi specchi d’acqua e riflettere la nostra anima.
E ci specchiamo cercando di capire chi siamo
Ma tu cosa vedi?
Ma tu chi sei?
Pensieri di una ragazza quasi morta
Voglio morire.
Voglio vivere.
Non voglio vivere così.
Voglio scappare.
Voglio restare.
Voglio andare.
Mi voglio fermare.
Voglio respirare.
Voglio vivere
L’anima stanca…
Sono sempre stata stanca, sono nata stanca, sono cresciuta stanca e in fine sono morta 1000 volte poi sono resuscitata 1000 volte sempre con l’anima immersa nella stanchezza e il corpo pesante, accompagnato da una poca voglia di vivere, infiniti tentativi di abbandonare la vita, una testa in fiamme e l’inferno.
Poche cose direi.
Il mio cuore era così stanco che ha deciso di non farsi più sentire e nei momenti in cui ho bisogno di un cuore io resto lì a guardare un muro vuoto contemplando il mio vuoto.
C’è chi piange per il dolore, io piango per la consapevolezza di soffrire ma al contempo non provare niente, piango per il dolore che non sento più, ma in fondo è sempre stato il mio desiderio smettere di provare dolore.
Insomma a cosa ti serve un cuore putrido ormai? un cuore che puzza di morto, trafitto da 1000 rose spinose, sí, perché le spine non muoiono mai.
Fa solo male
Era un cuore, un cuore, stanco.
I bambini sono sempre così pieni di luce eppure io la luce non la vedevo, solo una stanza buia e un angolo, come può una bambina crescere senza sperare in un futuro ma sperando nella morte, sperando che un giorno la dolce signora vestita di nero che porta il profumo del sangue un giorno avrebbe placato la sua stanchezza e il suo dolore.
E poi ti ritrovi a 16 anni, quasi 17 che non sei preparata per tutto questo, per vivere la vita e sperare in un futuro ma ho desiderato così intensamente morire che ho cominciato a desiderare di vivere intensamente.
Ma come fai a vivere se hai sempre solo saputo come morire?
Si fa, con la testa in fiamme, il cuore in gola, l’anima altrove, la vita sotto sopra, i propri demoni, il proprio inferno.
Scusatemi se sono disorganizzata nella vita; ma non ero preparata a vivere.
Ero stanca, volevo solo dormire, e anche oggi sono stanca ma sto provando a vivere.
La ragazza lupo…
Aveva uno spirito selvaggio… ribelle, lei in verità odiava tutto… ma cos’è il tutto?
Il sistema, la quotidianità, le persone tutte uguali, quelle che sembrano manichini per le strade…
Lei guardava la pioggia fuori dalla finestra e si immaginava di correre velocemente nella foresta… quasi sentiva l’odore del muschio fresco al mattino e quel dolce verde che animava il suo spirito… correre, ecco cosa voleva fare, correre libera nella natura, non chiedeva niente di speciale nella vita, lei voleva solo la sua libertá.
Voleva vedere la sua anima correre col vento, voleva sentirla cantare e vederla ballare con la natura, sentire la terra sotto i suoi piedi e urlare dalla cima di una montagna che era viva.
Voleva sentire una lacrima fresca scesa dal cielo accarezzarle la schiena, percepire e viverne il brivido
Passione… pura passione…. amore!!!
E qualcosa urlava dentro di lei
“VAI E VIVI!!!! VAIIII E VIVI!! SII LIBERA”
E dentro di lei si scatenava una tempesta implacabile… i tuoni ruggivano… e tutti i venti cantavano, urlavano, si disperavano per quella povera anima selvaggia che non poteva nutrire il suo desiderio e la sua anima si sentiva I N S O D D I S F A T T A e I N S A Z I A B I L E, un’anima in pena.
E il lupo che giaceva in lei ululava disperatamente sperando che un giorno sarebbe stata libera
Non ricordo bene il suo nome… iniziava con la “S”… Ah… Ecco
Il suo nome era Sascha e aveva lo spirito di un lupo, gli occhi di una sognatrice e la voce di chi aveva una storia da raccontare ma soprattutto un’anima insaziabile.
E io non morirò mai…
Uscire da questo mondo e perdermi nel cosmo.
Danzare con le stelle fino a confondermi con loro
Lasciare che la mia anima sia libera da questo maledetto corpo che la limita
E giuro che un giorno sarò libera e quando lo sarò
Sarò il vento che accarezza dolcemente una lacrima da un volto di seta, saró quel fiore i cui colori illuminano gli occhi di chi lo guarda, quella natura immortale e sempre verde, quell’acqua che scorre ovunque e senza confini, quella luna sempre più bella, saró in quelle stelle che spero tanto di raggiungere e se vorrete vedermi
io sarò ovunque
E ogni giorno al tramonto e all’alba danzerò sulla linea dell’orizzonte
Questa è la mia immortalitá questa è la mia libertá.
Perdersi…
Perditi, sí, perditi.
Non aver paura, perdersi è normale: il bello della vita è perdersi.
Scoprire, scoprirci, stupirci, sorridere come matti poi piangere per arrabbiarci, odiarci, perdonarci e infine amarci…
E se non ti perdi in tutto questo che divertimento c’è?
Anche il dolore ha qualcosa di dolce, qualcosa che ti dà un’insoddisfazione insaziabile…
Sí, insaziabile una parola che mi descrive a pieno, sono un’anima insaziabile, ma cosa cerco?
Mi sono persa.
Il cieco e la muta…
Fingi di essere cieco ma vedi tutto mentre fingo di essere muta per amore… amore?
“Amore?”
“Sí”
“E cos’è, si mangia?”
“No, si soffre ma è dolce”
Pensieri…
Un giorno…
Una volta…
Spereró in “un giorno” e mi affliggeró in “una volta”
e mio caro lettore non cercare di capirmi, che qui da capire c’è l’inferno e la follia con un pizzico di magia o forse è solo fantasia? che dolci, dolci pensieri i miei
Il carillon
La mia testa gira ma non gira e sento il cuore uscire dal petto ma non batte, lui ha smesso di battere da tanto tempo, stanco di danzare la stessa stupida melodia.
Danza, danza, danza.
Sì, la melodia del mio carillon
La mia vita.
Danza!!! Che instancabile ballerina!!! E danzo anche con le ossa rotte e lo sguardo stanco.
Ma ho ancora il coraggio di sognare!
A volte mi sento come Alice nel paese delle meraviglie ma so di non esserlo e so che questo non è il paese delle meraviglie e allora inizio a capire il suo senso di dispersione e non riesco più a distinguere il sogno dalla realtà
Dove mi perdo?
“Hey, bambina, io so chi sei”
“Ma perché te ne stai qui piangendo nell’angolo di una stanza buia”
“Vieni qui, non devi aver paura, prendi la mia mano, fidati…”
“Brava così e… E ADESSO TORNA A DANZARE!!!!!! DANZA PICCOLA!!!!HAHAHAHHAHA! DANZA, DANZA!!! DANZA PER ME, SÌ, COSÍ CON DISPERAZIONE!!!!”
E così riprendo a danzare sulle mie punte rotte, la stupida melodia del carillon a cui sono stata condannata e mentre danzo, ma io preferisco perdermi nei sogni
In fondo io sono solo una sognatrice che si è persa in questo mondo…
L’inizio del viaggio…
Sono quella che guarda fuori dal finestrino del treno e non si limita a vedere il paesaggio ma sogna di andare oltre i confini del mondo.
Sono quella che chiameresti matta, con un’immaginazione esagerata, forse, sí, un’immaginazione che appare quasi infantile ma che ha qualcosa di magico e profondo.
Sono quell’anima persa nel sogno che cade e risale da infiniti abissi inesplorati… sono quella che gioca a mosca cieca nei labirinti contorti.
Fino a dove posso perdermi? Non lo so e tu?