Gli scavi di Ostia Antica si accendono sotto le note psichedeliche della Tribute Band italiana dei Pink Floyd in uno dei concerti più belli e suggestivi
di Silvia Orani
Quando la musica inizia, non esiste nient’altro, dimentichi il mondo e le sue preoccupazioni e ti lasci travolgere dal turbine di note che sale in cielo (Cécile Ludwig). Si può dire lo stesso del Gruppo Pink Floyd Legend, nato una decina di anni fa, di cui fanno parte Fabio Castaldi (in qualità di bassista, chitarrista e solista: è considerato il Roger Waters italiano), Andrea Fillo (chitarre), Simone Temporali (tastiere), Emanuele Esposito (batterista), Paolo Angioi (chitarre).
l rappresentanti del gruppo si impegnano a ricostruire gli eventi e la musica in modo molto fedele all’originale, servendosi di appostiti strumenti ed effetti speciali come l’effetto luce e un maxi schermo circolare di 5 metri su cui riprodurre video dei concerti.
Lo scorso 17 settembre la cover band dei Pink Floyd si è esibita al teatro romano di Ostia Antica dove è stato riprodotto il mitico Live at Pompeii, sicuramente uno dei concerti più belli e suggestivi realizzato dal celeberrimo gruppo inglese.
La nostra redazione ha avuto l’occasione di incontrare la cover band e di intervistarla.
Come è nata l’idea di formare i Pink Floyd Legend?
(Simone Temporali) So che è una risposta banale ma devo risponderti: per passione. Abbiamo cominciato nei piccoli locali come tutte le tribute band mossi dall’esigenza di suonare la musica che ci piace di più ascoltare.
Quando avete formato il gruppo, vi siete dimostrati molto coraggiosi a intraprendere un così arduo cammino… Stiamo parlando di una band di fama mondiale, non vi hanno intimorito le possibili critiche da parte del pubblico?
(Simone Temporali) Penso che l’arma migliore sia sempre l’umiltà. Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro al meglio, mettendoci dal punto di vista del pubblico (al quale anche noi apparteniamo) e facendo quello che ci piace di più. Ad essere sinceri forse le uniche preoccupazioni hanno riguardato all’inizio l’uso degli effetti speciali, specie nei locali: lo schermo circolare, maiali volanti… Quello poteva forse essere letto come un gesto presuntuoso, ma oggi mi rendo conto che non era così
Deve essere un’emozione fortissima arrivare sul palco e vedere di fronte a voi tantissima gente… Provate ancora la stessa adrenalina di quando avete iniziato la vostra carriera?
(Andrea Fillo) Personalmente sì. Ogni spettacolo ha la sua storia, vuoi per la scelta dei brani vuoi per la location e per il pubblico sempre diverso. L’emozione è sempre nuova e diversa, condividere tutto questo tra di noi sul palco è davvero straordinario. A volte ci sembra quasi di essere un unico strumento ed un unico musicista, tanta è l’empatia tra noi.
Come è nata l’idea di sfruttare location quali il teatro di Ostia Antica e lo Sferisterio di Macerata?
(Simone Temporali) Ostia Antica era un sogno che abbiamo finalmente realizzato, avendo legato la location ad uno spettacolo ben preciso (Live at Pompeii) che tra l’altro fu anche il nostro primo show dal vivo. Macerata è stata una grande scommessa, perché per la prima volta abbiamo portato in un tempio della musica cosiddetta colta (l’opera lirica in particolare) una pietra miliare della storia del rock che operò una fusione perfetta tra la psichedelia dei PF e le sonorità classiche del coro del violoncello e degli ottoni. Entrambe esperienze da brivido che il pubblico ha apprezzato moltissimo.
È bello vedere sugli spalti giovani e adulti accendere il proprio animo sulle note dei Pink Floyd … Secondo voi perché questo gruppo di origine britannica riesce ad accomunare i gusti delle diverse generazioni?
(Andrea Fillo) I Pink Floyd sono un gruppo trasversale e muovono l’animo di intere generazioni per due motivi. Prima di tutto perché i temi trattati sono sempre attuali cosicché hanno sempre da dire qualcosa a qualcuno; inoltre il loro sound è eterno e fuori dal tempo. Se metti un disco del 70 o dell’80 di altri gruppi suonerà sempre come un disco di quel periodo… Se metti su qualsiasi disco di PF sentirai musica che ancora deve essere inventata.
Sappiamo che qualche anno fa avete suonato ad Anzio in occasione della ricorrenza dei 70 anni della battaglia di Aprilia e avete avuto un ospite d’eccezione – Roger Waters – inoltre avete collaborato con la leggendaria vocalist dei Pink Floyd, Durga McBroom… Avete mai pensato di coinvolgere gli altri membri del gruppo?
(Simone Temporali) Piano, piano… Roger Waters è stato ospite d’onore della città di Aprila e di Anzio. Noi molto più modestamente eravamo lì per eseguire l’album “The Final Cut” (l’ultimo prima della scissione del gruppo), che è fortemente legato alla sua storia personale e a quel luogo. L’abbiamo incontrato e la cosa più toccante è stato vedere l’uomo, prima ancora della rockstar… fortemente emozionato per aver finalmente ritrovato suo padre, in qualche modo. Durga McBroom è stata nostra ospite in più occasioni. Riguardo ad altri membri del gruppo… ci stiamo lavorando.
Come ci stupirete in futuro?
Speriamo di continuare a stupirvi, anche se diventate sempre più esigenti… Le prossime date per i concerti sono state già fissate: il gruppo si esibirà il 19 novembre all’Auditorium Conciliazione (Roma), il 29 novembre al Teatro Palapartenope (Napoli) e il 30 novembre al TeatroTeam (Bari).
Grazie mille, ragazzi, per il tempo da voi concessomi e buon lavoro!